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Un concept album amaro e divertente: la storia di un cantautore che cerca  di farsi strada nel mondo musicale. Dieci tracce precedute dai “consigli” di addetti  ai lavori, colleghi e gente comune  sulla canzone che lo porterà al successo.

Cosa è disposto a fare e quanti  generi riesce ad attraversare  un cantautore per arrivare  IN  TESTA ALLE CLASSIFICHE?  Il cantautore siciliano  CARLO  MERCADANTE  –  che ci ha  abituato alle sue idee originali e
innovative, come il disco a rate  o l’Agri cool tour  –  vuole  rispondere proprio a queste  domande con il suo nuovo  disco “In testa alle classifiche”.

Un vero e proprio concept  album  che  racconta  le  peripezie di un artista che  cerca di farsi strada nel mondo  musicale  chiedendo consigli a  discografici, giornalisti, gente  comune, colleghi più o meno  noti e addetti ai lavori. La  domanda alla quale tutti sono  chiamati a dire la propria  opinione è sempre la stessa:  quale canzone scrivere per andare “In testa alle classifiche”? E il cantautore le prova tutte,
li segue quei consigli, uno a uno. C’è chi propone la canzone d’autore, chi quella d’amore  e ancora la cover, la canzone d’attualità, quella popolare ma anche quella impegnata e  quella intima, addirittura il tormentone.  Ma il vero discrimine  –  apprenderà presto il protagonista  –  non è saper scrivere canzoni,  saperle cantare e interpretare; quello che fa di un cantautore un artista in testa alle  classifiche è nascosto nell’ultima traccia.

Dieci brani, ognuno introdotto  da un “suggerimento”, tante sorprese e voci più o meno note  –  come quelle di  Caparezza  e di  Elena Ledda, una delle più importanti interpreti della  world music italiana  –  nascoste tra le tracce di questo divertente quanto amaro lavoro  discografico che si  apre con un brano manifesto, che potrebbe essere definito la nuova  “L’Avvelenata”. La title track: una feroce parodia del mondo musicale dei nostri giorni, un  j’accuse a discografia, talent, tendenze e linguaggi.

L’album IN TESTA ALLE CLASSIFICHE è  prodotto da Isola Tobia Label ed è disponibile  in tutti i digital store nella versione digitale. Il disco fisico è acquistabile, ancora per  qualche giorno, attraverso la piattaforma “Produzioni da basso”  (  https://www.produzionidalbasso.com/project/carlo-mercadante-in-testa-alle-classifiche/  ).  All’interno, nel booklet tutto da sfogliare, sono nascoste sorprese e giochi.

Isola Tobia Label ha anche pubblicato gli album di Gerardo Tango e Francesca Incudine.  A breve sono previste le uscite dei lavori discografici di Daniele Sarno, Gerardo Pozzi,  Humanoalieno, Cose di Famiglia e Miriam Foresti.

GUIDA ALL’ASCOLTO TRACCIA DOPO TRACCIA
1  –  IN TESTA ALLE CLASSIFICHE
(Lo sfogo)
Introdotto dalla segreteria telefonica della “Scoparelli records”, perennemente incapace di  ascoltare e rispondere a un cantautore.
Il brano descrive le formule perfette dei compromessi utili per andare “In testa alle
classifiche”. Nessuno spazio per la creatività. Meglio seguire formule preconfezionate per  chi deve piacere a tutti i costi: il prodotto del talent, l’indipendente al guinzaglio della major,  l’artista affermato che non si può permettere di innovarsi.  Si tratta del singolo che ha anticipato l’album.

2  –  60 SECONDI
(La canzone d’autore)
Introdotto dalla voce dell’ufficio stampa, sempre attento ai buoni rapporti con i media e il  pubblico.  Chitarra e voce. Purezza, buoni consigli ma… “non è detto sia sincero il  cantante che  denuncia”. Il brano è un invito ad andare oltre luoghi comuni, bufale e stereotipi e  concedersi del tempo, basta anche un solo minuto appunto, per conoscere in modo diretto  le persone e le storie.

3  –  GLI AMANTI DI GALWAY
(La canzone d’amore)
Introdotto dalla ragazza sognatrice. Innamorata e pronta ad ascoltare qualsiasi canzone  purché parli d’amore.  L’amore tenero, difficile ma assoluto degli amanti. Pieno di momenti esclusivi, solitari.  Unici. Piccoli spazi conquistati e difesi. Sonorità emotive ed echi di paesaggi lontani e  segreti. Descritti in questa ballata ambientata nel porto di Galway.

4  –  MA CHE SARA’
(La cover)
Introdotta dall’uomo della strada. Spaventato dalle novità, cerca solo ed esclusivamente il  “già sentito” per non impegnare l’orecchio.  Il brano è una rivisitazione di “Ma che sarà” di Edoardo Bennato. Un inno alla libertà di
pensiero. Un invito a rompere lo schema e guardare i potenti per quello che sono: “draghi  di cartone”.

5 – QUID EST VERITAS 
(La canzone d’attualità) 
Introdotta dalla voce nell’ombra. Voce nascosta di chi chiede all’artista di farsi voce di storie difficili da raccontare. Brano dedicato al caso di Attilio Manca, presunta vittima di mafia, e alla memoria di tutte le vittime di quei processi che non hanno trovato una giustizia forte in grado di cercare la verità. “Quid est veritas”, che cosa è la verità? Sembra così difficile trovarla, quando poi la risposta è nella domanda stessa che anagrammata dice: “Est vir qui adest” cioè “E’ l’uomo che hai di fronte”. A volte la verità è così ovvia che non riusciamo a vederla.  

6 – VITTI NA CROZZA 
(La canzone popolare) 
Introdotta da Elena Ledda che cerca di convincere il cantautore a continuare il suo percorso nel solco della musica popolare. Versione moderna del celebre canto tradizionale siciliano in una versione accorata e lenta. Più attinente al testo popolare che affronta il tema della morte con grande dignità.

  7 – SONO COME NESSUNO 
  (La canzone d’impegno) I
ntrodotta dal fan critico. Sempre indignato contro il “sistema” e che cerca nella voce di un artista le parole per esprimere se stesso. E’ un brano-denuncia che fa riferimento all’accondiscendenza dei tanti intorno al “qualcuno” di turno. E’ la storia di Qualcuno, Chiunque, Ognuno, Ciascuno e Nessuno. In cui Nessuno è l’antagonista di Qualcuno. Colui che osserva e senza paura denuncia mentre tutti sono conniventi con Qualcuno. Brano già uscito come singolo e candidato come miglior canzone alle Targhe Tenco nel 2015.

  8 –  DINGHIDI DANGHIDI DUNGHI DANGHI DOWN 
(Il tormentone) 
Introdotta dal collega che sa come gira il mondo della musica e suggerisce di andare sulle cose leggere: i tormentoni. Il Cantautore non sopporta di dover sempre passare inosservato rispetto a canzoni facili che prendono il sopravvento. Prova, cura i testi, riascolta i suoni ma alla fine un insignificante “dinghidi danghidi dunghi danghi down” prende il sopravvento sui social. Che fare? Lamentarsi dei tormentoni scrivendo un tormentone! Perché? Perché a scriverli ci vuole un attimo!    

9 – NON BISOGNA CREDERE AL CANTANTE 
(La canzone intima)
Introdotta dal “compagno degli esordi musicali” che rimprovera di avere perso la purezza dei primi tempi nel tentativo di cedere all’ossessione per la notorietà. Una piccola poesia introspettiva. E’ l’antitesi di “in testa alle classifiche”. Qui si parla di amore per la scrittura, ingenuità d’artista e purezza. Un gioco di suoni e parole che
riguardano solo chi le scrive. La magia che riempie l’anima di un cantautore quando scrive una canzone. Forse autobiografica…        

10 – ATTITUDE 
(L’intervista col giornalista) 
Introdotta dal consiglio di Caparezza, ovvero dall’artista affermato al quale si tenta disperatamente di agganciarsi per cercare di emergere. In questo caso però il cantautore viene fatto a pezzi perché, anche se bravo a scrivere canzoni, non può nulla se non è in possesso dell’”attitude”. Il brano è una finta intervista. Un incubo in realtà, in cui il cantautore si ritrova ad essere giudice in un talent e dichiara di cercare l’ attitude dei concorrenti… Ma che cos’è l’attitude? Ecco… E poi?…    

(La ghost track) E poi ci si sveglia… Si rinuncia ai tentativi coi discografici, a piacere ai giornalisti, alla gente che ti da consigli su come andare “in testa alle classifiche” e si torna nella propria stanza. A scrivere canzoni per amore di farlo e a cantarle a un cane. 

LE VOCI DEGLI INTERMEZZI 
Elisabetta Capri: la segreteria telefonica della Scoparelli records 
Daniela Esposito: l’ufficio stampa 
Martina Angeletti: l’innamorata 
Michele Scuffiotti: i consigli dell’edicolante 
Davide Colnaghi: la voce nell’ombra 
Elena Ledda, l’artista folk
Antonio Recupero: il fan critico
Pablo Raster: il collega
Angelo Mazzeo: il “mummuriatore”
Caparezza: l’artista famoso stalkerato
Duccio Pasqua: il giornalista dell’intervista in sogno  

CREDITI ALBUM Tutte le canzoni sono scritte e composte da Carlo Mercadante tranne: “Ma che Sarà” di Edoardo Bennato “Vitti na crozza” testo popolare musicato da Franco Li Causi 
Produzione esecutiva: Carlo Mercadante
Produzione artistica: Giuseppe Scarpato
Arrangiamenti Giuseppe Scarpato, Carlo Mercadante
Registrato presso Hillside studio e Wall Up studio (Firenze)
Mixato da Giuseppe Scarpato presso Hillside Studio (Firenze)
Masterizzato da Tommy Bianchi presso White Sound Mastering Studios (Scandicci – FI)
Carlo Mercadante: voce, cori, programmazioni
Hanno suonato;
Giuseppe Scarpato: Chitarre, bassi, programmazioni e arrangiamenti
Marco Polidori: Bassi
Paolo Baglioni: Batterie
Ospiti Raffaele Lopez: pianoforte in “Vitti na crozza”
Giosuè Manuri: batteria in “Dinghidi danghidi dunghi danghi down”, “60 secondi” e “Sono come Nessuno”      
Lorenzo “Picchio” De Angelis: chitarre in “Quid Est Veritas” e “Sono come Nessuno”
Walter Pandolfi: Basso in “Sono Come Nessuno
Christian Marras: Chapman stick in “Gli amanti di Galway”
Antonio Putzu: Flauti in “Gli amanti di Galway”
Marco Borrelli: Hammond in “Dinghidi danghidi dunghi danghi down”  

La voce introduttiva in “Quid est veritas” è della signora Angela Manca Il brano “Attitude” è stato suonato e arrangiato da Carlo Mercadante