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Dalla crisi energetica alle dipendenze, la trasposizione in immagini del brano di rino gaetano nell’interpretazione del cantautore veneziano

Inizia oggi, con la pubblicazione su YouTube del videoclip del brano Spendi spandi effendi nell’interpretazione di Porfirio Rubirosa, il viaggio ‘visivo’ lungo le tracce dell’album Ad esempio a noi piace Rino, omaggio a Rino Gaetano del collettivo Isola Tobia Atypical Club. In un’atmosfera mutuata dagli anni Settanta, il video descrive quattro diverse forme di dipendenza. Si discosta quindi dal significato originario del pezzo di Rino e ne suggerisce una rappresentazione nettamente differente.

Come si diceva, la canzone è una delle 12 tracce contenute all’interno del tributo celebrativo – acquistabile in tutti i digital stores e, anche in copia fisica, su www.isolatobialabel.com/chiosco – che ha visto inoltre impegnati Jacopo Perosino, Miriam Foresti, Gerardo Tango, Vorianova, Saverio D’Andrea, Skaperol, Liana Marino, Humanoalieno, Mizio Vilardi, CubeLoose, Carlo Mercadante e, nella ghost track, Ernesto Bassignano, nella riproposizione personale, seppur fedele all’originale, di una scelta di brani del cantautore crotonese (qui i dettagli: “AD ESEMPIO A NOI PIACE RINO”, INSIEME PER CELEBRARE RINO GAETANO – Isola Tobia Label). Realizzato questo primo percorso, attraverso le immagini si va adesso oltre il testo e la musica, con suggestioni anche in questo caso frutto della visione personale dei concetti espressi nelle parole di Rino. Seguiranno quindi durante l’estate altri video relativi ai brani contenuti nell’album e sulla cui uscita vi terremo man mano aggiornati.

 

VIDEOCLIP

Il videoclip di Spendi spandi effendi, disponibile al link https://youtu.be/sT0iE0vQy0E, offre una chiave di lettura alternativa e totalmente inedita della canzone di Rino Gaetano. Sebbene infatti il brano racconti la crisi energetica degli anni Settanta e l’aumento del costo della benzina, nella trasposizione filmica di Porfirio Rubirosa le sue quattro strofe vengono trasfigurate in espliciti riferimenti alle dipendenze rispettivamente da droga, gioco d’azzardo, sesso e alcol.

I protagonisti della clip – alle prese appunto con le proprie personali dipendenze, raccontate in brevi ma significativi frame – salgono a turno su una Fiat 500 d’epoca che, oltre a stabilire una netta correlazione con le atmosfere degli anni in cui il pezzo veniva cantato da Rino, rappresenta figurativamente una sorta di ‘Caronte meccanico’ con il quale i passeggeri vengono condotti verso un’inevitabile e beffarda sconfitta.

Il montaggio è serrato, in linea con il ritmo del brano, e la successione delle immagini è scomposta e rimontata totalmente a caso – come i titoli di coda che si trovano a metà videoclip anziché alla fine – secondo lo stile tipicamente dadaista del cantautore veneziano.

Credits

Una produzione Porfirio Rubirosa and His Band

Soggetto, sceneggiatura e regia di Porfirio Rubirosa

Montaggio di Drugo Arcureo

 

BIO

Porfirio Rubirosa è il capo dei dadaisti.

Le sue canzoni non sono mai quello che sembrano all’apparenza, e la sorpresa è sempre dietro l’angolo.

Le sue esibizioni mischiano canzone d’autore, monologhi teatrali e performance artistiche situazioniste.

Quattro album pubblicati, tra i quali Ferragosto ’68, concept album – ideato con Franco Zanetti (Rockol) – tributo alle canzoni estive anni ’60 italiane, che comprende duetti, tra gli altri, con Righeira, Ivan Cattaneo, Dik Dik, I Corvi e I Giganti.

Nel 2008 da vita al Movimento della C.A.C.C.A., acronimo di Canzone d’Amore Contro Canzone d’Autore, con la quale manifesta davanti al Teatro Ariston di Sanremo durante il Festival della Canzone Italiana e viene portato in questura dalla Digos per accertamenti.

Nel 2018 finge la propria morte sul palco in Piazza degli Scacchi a Marostica (VI), con conseguente intervento di Forze dell’Ordine e ambulanza e interruzione del concerto, scatenando accesi dibattiti anche sui media relativi al confine oltre il quale non possa spingersi l’espressione artistica.

Nel 2019 fa irruzione alla Mostra del Cinema di Venezia distribuendo pamphlet rivoluzionari nei quali chiede la reintroduzione dei cosiddetti “Sandaloni”, i vecchi peplum con protagonisti Maciste, Ercole, Ursus, quale risposta italiana ai supereroi Marvel.

Autore teatrale, ha scritto e messo in scena nel 2016 Porfirio Rubirosa fa Skiffle!, spettacolo di teatro e canzone interamente suonato con strumenti ricavati da oggetti del vivere comune, quali ad esempio bidoni, seghe e bicchieri.

Nel 2020 debutta il suo spettacolo, sempre di teatro e canzone Piero Ciampi – Te lo faccio vedere chi sono io, tributo al cantautore livornese a quarant’anni dalla scomparsa.

Sempre nel 2020, durante il lockdown, legge di seguito, in diretta Facebook, per quasi 9 ore, l’intero libro Cecità di José Saramago (video disponibile su YouTube, qui: https://youtu.be/tzZ9MX3H6yY).

All’attivo numerosi live, anche all’estero (New York, Varsavia, Breslavia).

A dicembre 2020 pubblica il suo quarto album Breviario di Teologia Dadaista. Ancora una volta un concept album, nel quale viene rivisitata, in chiave dadaista, la Bibbia.

La sua band è composta di quattro elementi, un prete dudeista, un pastafariano, un rastafariano e il trasformista più lento del mondo.

 

Riferimenti artista:

Facebook: www.facebook.com/porfiriorubirosaofficial

Instagram: www.instagram.com/ilcapodeidadaisti

YouTube: www.youtube.com/porfi60mdt

Sito Web: www.porfiriorubirosa.it

Patreon: www.patreon.com/porfiriorubirosaofficial

 

Contatti ad uso stampa

Ufficio Stampa Isola Tobia Label ufficiostampa@isolatobialabel.com
Responsabile: Maria Ilenia Crifò Ceraolocell. 320 9032766

(reperibile dal lunedì al venerdì, ore 10:30-13  e  16-18:30)