Il nuovo progetto dei ‘tavernieri imbroglioni’ si snoda idealmente sulla SS195 Sulcitana, la strada statale meridionale sarda. Lungo il percorso personaggi in viaggio raccontano le discrepanze di un ambiente offeso dall’incuria umana
È disponibile nei principali digital stores Discrepantia, il secondo album dei Malignis Cauponibus.
Il filo conduttore delle canzoni del nuovo progetto dei ‘tavernieri imbroglioni’ (questo il significato letterale dal latino del loro nome) è un immaginario viaggio in macchina lungo la SS195 Sulcitana, la strada statale meridionale sarda. Durante il percorso, i protagonisti di ciascuna traccia raccontano i propri pensieri riflettendo sul rapporto che hanno con il territorio che li circonda e notando allo stesso tempo discrepanze profonde tra quello a cui aspirano a essere e quello che sono nella realtà.
I testi delle canzoni esprimono quindi i dubbi più controversi, fra lande desolate prodotte dall’industrializzazione, la natura stanca del progresso umano, i pensieri sospesi sull’acqua di una laguna grigia e profonda. La presenza in auto dei personaggi è accompagnata da continue incursioni pubblicitarie radiofoniche che affiorano qua e là tra le canzoni, alcune di esse in tracce separate, create appositamente nella forma di ironici advertisements. C’è il tempo anche di un respiro con un Interlude, omaggio ispirato alle musiche del maestro Ennio Morricone.
Difatti, l’ultimo lavoro discografico della band sarda ha prevalentemente uno stampo cinematografico, sia nei suoni che nelle ambientazioni, con un arrangiamento che lascia peraltro ampio spazio alle parti strumentali, fra blues, jazz, rock, progressive britannico e psichedelia.
La stessa scelta linguistica – basata su contaminazioni tra le varianti del sardo nelle quali si innestano inserti di inglese e francese – si piega alle esigenze della sonorità in una studiata ricerca del giusto colore e della metrica che meglio possano comunicare le sensazioni dei protagonisti del viaggio.
Questi ultimi rappresentano diversi punti di vista su questioni di stretta attualità, facendosi voce e strumento nella mani di Luca Marcia, fondatore dei Malignis Cauponibus. Attraverso le loro parole e i loro pensieri viene così data lettura a uno stato di malessere e malcontento generale, suscitato da un territorio divenuto ostico per la crescita esponenziale dell’industrializzazione e per i danni ambientali che in alcuni casi ne sono conseguiti.
Ad esprimere le proprie riflessioni sono inoltre elementi naturali personificati, come in S’arriu mannu – che fa riferimento all’alluvione avvenuta a Capoterra (CA) nel 2008 – in cui a ‘manifestare’ il proprio dissenso è direttamente un ruscello, sebbene in prima battuta possa sembrare che a parlare sia una donna tradita.
L’intenzione della formazione sarda è infatti quella di sorprendere e offrire in maniera inaspettata riflessioni profonde, proponendo in ultimo il contrario di ciò che inizialmente potrebbe sembrare, esattamente come quei tavernieri che servono agli avventori un vino diverso da quello che presentano sulla carta. Vanno in questa direzione anche gli advertisements, poiché sotto l’apparente ironia nascondono in realtà un’implicita provocazione verso lo stato attuale delle cose. La loro presenza è quindi complemento essenziale per comprendere meglio il messaggio del progetto, con il quale la band vuole risvegliare la coscienza sociale, invitandola ad avere senso critico e spirito di osservazione nei confronti delle persone e dei luoghi.
GUIDA ALL’ASCOLTO
«A un certo punto è necessario fermarsi per capire dove siamo arrivati, cominciare a battere le mani per tenere il tempo e buttarsi per terra per riappropriarsi di sé stessi.
Questo è un album per chi è rimasto troppo tempo seduto di fronte al pc o al volante di una macchina da cambiare ormai da tempo. Parole non dette, scelte non fatte, pensieri che corrono veloci lungo la più calda e martoriata strada del Sud Sardegna.
Mi sono divertito, ci siamo divertiti. È stato come un film. Come chiedere a Taxi Driver, Django Unchained, The Doors, Gentle Giant e J.J. Cale di percorrere la SS195 per andare a spaccarsi la schiena al lavoro o semplicemente per farsi un giro, come un pensionato svuotato dalla monotonia.
O forse è semplicemente la noia, l’esigenza di rimanere sospesi in aria tra la laguna e il mare, che mi ha chiesto di dare una risposta alle nostre discrepanze, specchio della nostra società a tratti degenerata».
[Luca Marcia – Malignis Cauponibus]
- CAPUT TERRAE
La sommità che sovrasta una piana come luogo sicuro per gli antichi latini. Tutti sanno che più si sale in alto, più si corre il rischio di cadere in basso, pochi sanno che salendo si dimentica facilmente anche il proprio nome. Come un drone che sovrasta questo viaggio musicale lungo la SS195 meridionale sarda, il brano di apertura di Discrepantia osserva tutte le discrepanze che la società vive nel suo rapporto con la terra. Cita tutte le località di cui si è perduta memoria e con essa la coscienza di ciò che si è veramente.
- SU TRABALLADORI
L’assuefazione della quotidianità del lavoro portano un operaio a non trovare nulla di interessante a parte l’ora di uscita dal lavoro. Soltanto incolonnato in macchina, lontano dal ‘latrato’ del suo responsabile e dai fumi di false cortesie delle ciminiere, i suoi pensieri trovano respiro osservando il rovistare nell’immondezza di un gabbiano bianco. Impossibilitato nella scelta di staccare da un lavoro che non gli piace, con la tristezza nello stomaco, l’operaio si sente molto simile al pennuto spazzino, nell’attesa che gli capiti una busta fortunata. Così, triste, il gabbiano gli ricambia lo sguardo, sbadiglia e fa per andarsene. E domani l’operaio sa di essere ancora lì in quello stesso punto alla stessa ora, incolonnato in fila.
- SU MERI
Se ti senti davvero coraggioso (balente) non aspettare la sera per dimostrarlo, quando non ti vedrà nessuno. Perché la sera se ne frega se tu ti ritieni un capo. Le azioni di una persona sono quelle che dimostrano chi sei veramente. Venderle a poco prezzo è come vendere la propria anima.
- SS 195
Era il caso di intitolare una canzone a questa strada. Le storie si incrociano sospese in una laguna profonda e un mare torbido, così come i pensieri di un poco raccomandabile pregiudicato che fa a botte con il suo passato: le parole emesse durante la sentenza di un giudice.
- GENTI ALLENA
Des nains sur des épaules de géants, scriveva Bernard de Chartres, per sottolineare che l’ambizione intellettuale di un pensiero deriva dal fatto che qualcuno prima di noi ci ha già pensato, per tale motivo non partiamo mai da zero. In un tempo nel quale il benessere ci ha portato a costruire case fredde d’inverno e calde d’estate e a partorire un feto con microplastiche, forse è il caso di scendere al più presto dalle spalle di certi giganti perché non tutti sono così elevati.
- [INTERLUDE]
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- CENABARA
Essere teenager non è cosa semplice. Se sei un pendolare lo scopri ogni giorno sull’autobus tra musica in cuffia e un finestrino che non si affaccia sul vero mondo. Il senso di stare dentro una gabbia è sempre più pressante, sembra che si non possano scegliere gli amici e la vita che ciascuno più desidera. Allora alza la musica ancora una volta sperando che questo ciclone che sta gettando acqua da tutte le parti possa concludersi presto. Ancora una volta questo venerdì non ha futuro.
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- S’ARRIU MANNU
Una lingua antica come il sardo con così tanti corsi d’acqua chiamati arriu mannu, cioè fiume grande: i casi sono due: o un tempo la Sardegna viveva con il maggior numero di fiumi al mondo e la gente del posto aveva terminato la fantasia di trovare nomi per tutti i corsi d’acqua, oppure la gente locale è molto gelosa e pensa di avere sempre il fiume più grande degli altri. È probabilmente legata al secondo motivo la disapprovazione espressa da un piccolo ruscello che si ingrossa soltanto durante le grandi piogge.
- ARESTI
Uno dei tanti lavori che si stanno perdendo nel tempo è quello del ricciaio, e di sicuro non per colpa della loro cupidigia nel privare i mari del prezioso boccone. Come gli aghi di un riccio, Aresti (cioè poco trattabile) è un brano che mostra come l’addossare una colpa o la responsabilità ad altri sia oggi di gran moda. Il ricciaio conosce bene tutti i suoi clienti e sa anche il modo per calmare quelli che giudicano il suo operato, magari dandogli i frutti di mare più neri, sporchi come la loro coscienza.
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- HOKA HEY
“Hoka Hey! Oggi è un bel giorno per morire”. Con un ritornello ripreso dall’omonima canzone della band A Fora De Arrastu, il brano è dedicato a Ovidio Marras: un pastore umile che ha vissuto davanti a una delle spiagge più belle del Mediterraneo. Come un piccolo Davide contro Golia, il pastore non ha ceduto un palmo della sua terra a un ricco gruppo manageriale che aveva messo gli occhi su quest’angolo di paradiso. Il tribunale gli ha dato ragione e la spiaggia non è stata venduta nonostante la pressante richiesta di una struttura alberghiera che avrebbe voluto costruire un resort di fronte al cancello del pastore. Il brano è un featuring: è stato registrato anche dalle voci proprio della band HC A Fora De Arrastu.
Credits
Arrangements, music and lyrics by Luca Marcia
Self-produced album
Discrepantia has been recorded in the beginning of 2022 at the I Forse Nati Studio
LUCA MARCIA: voice & guitars
MARCO CAREDDA: drums & vibraphone
FABIO TIDILI: drum machine, synth & keyboards
MASSIMO LORIGA: sax & harp
ANDREA SCHIRRU: keyboards
MATTEO PILIA: adv. radio
VOICES IN HOKA HEY: A Fora De Arrastu
RECORDING: Marco Caredda & I ForseNati
MIXING: Roberto Macis – Solid Twin Studio
MASTERING: Marco “Mudra”
ARTWORK: Giorgio Carta & IForseNati
SUPPORT BY: Zion Agency & Ticonzero
PRESS OFFICE Menzaparola by Isola Tobia Label
BIO
Il progetto Malignis Cauponibus (tradotto dal latino ‘tavernieri imbroglioni’), nasce dalla volontà del cantautore Luca Marcia di comporre i testi in sardo e di creare contaminazioni sonore con un’attitudine blues. La sua ricerca musicale è incentrata infatti proprio sul cantautorato, sulle sonorizzazioni teatrali e sul rapporto tra rumore e canzone.
La band è inoltre composta da Fabio Tidili, che si districa in sonorità elettroniche tra pop, trap & hip hop realizzando nelle canzoni innesti ritmici molto peculiari con synth e drum machine, Massimo Loriga, eclettico polistrumentista, Marco Caredda, poliedrico batterista e percussionista, e Andrea Schirru, maestro di pianoforte. Le loro differenti esperienze hanno contribuito all’elaborazione di un timbro distintivo e atipico da ascoltare senza preconcetti. Nel 2019 la formazione sarda ha pubblicato il suo primo album autoprodotto A-Pathos, presentandolo al pubblico nel corso del 2020. Nel 2022 è invece uscito il concept Discrepantia, anche quest’ultimo come autoproduzione.
Riferimenti web:
Facebook: www.facebook.com/Malignis
Instagram: www.instagram.com/maligniscauponibus
YouTube: www.youtube.com/channel/UCT3fSG-QGWGzQKnTid1MQGw
Sito web: www.malignis.com
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